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OBS - Organizational Breakdown Structure
La nuova OBS rappresenta l’evoluzione della struttura organizzativa tradizionale in una mappa digitale e dinamica della governance aziendale. Integrata con strumenti data-driven e sistemi intelligenti, consente di visualizzare in tempo reale ruoli, connessioni e responsabilità, promuovendo trasparenza, agilità e apprendimento collettivo all’interno dell’organizzazione.
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La nuova OBS: dalla struttura statica alla governance digitale

In un panorama in cui la complessità organizzativa cresce e i confini tra metodologie Waterfall e Agile si dissolvono, la OBS (Organizational Breakdown Structure) evolve da semplice schema gerarchico a strumento strategico di governance adattiva. La sua trasformazione digitale la rende una mappa dinamica di ruoli, connessioni e competenze, capace di rappresentare in tempo reale la struttura viva dell’impresa. Dalla definizione delle responsabilità alla gestione dei flussi decisionali, fino all’integrazione con sistemi data-driven e di intelligenza organizzativa, la nuova OBS diventa il cuore pulsante della trasparenza e dell’apprendimento collettivo. Un modello che unisce rigore analitico e agilità per costruire organizzazioni resilienti, misurabili e consapevoli.

Come la trasformazione ibrida e i dati stanno ridisegnando l’Organizational Breakdown Structure

Nel mondo del Project Management contemporaneo, in cui la distinzione tra approcci Waterfall e Agile si fa sempre più sfumata, la OBS (Organizational Breakdown Structure) non è più soltanto una mappa dei ruoli e delle responsabilità. Diventa un vero e proprio sistema di rappresentazione della governance, capace di adattarsi al cambiamento continuo e di integrarsi nei flussi informativi digitali.

L’era dei progetti lineari, con confini netti e responsabilità verticali, ha lasciato spazio a un modello in cui la collaborazione, la trasparenza e la flessibilità sono valori centrali. E in questo nuovo scenario, la OBS si trasforma da organigramma rigido in mappa dinamica delle interdipendenze, in cui ogni attore non è soltanto parte di una struttura, ma di un ecosistema di competenze e connessioni.

Dalla struttura alla governance ibrida

Tradizionalmente, la OBS rappresentava la suddivisione organizzativa del progetto: chi fa cosa, chi risponde a chi, quali unità contribuiscono ai deliverable. Era uno strumento di controllo, utile a definire confini e responsabilità, ma intrinsecamente statico.
Oggi, invece, il contesto impone una nuova lettura: le organizzazioni devono gestire progetti sempre più interfunzionali, dove le linee gerarchiche non bastano a rappresentare il flusso reale di comunicazione, collaborazione e decisione.

In questa evoluzione, la OBS assume una funzione più ampia: non descrive soltanto la struttura, ma racconta la governance.
Diventa il punto di convergenza tra i modelli operativi tradizionali e quelli agili, una mappa di accountability condivisa in cui convivono Project Manager, Product Owner, Scrum Master, stakeholder e team cross-funzionali.

Le organizzazioni più mature stanno imparando a leggere la OBS come un sistema adattivo. Non più un documento di progetto, ma una vista viva dell’interazione tra persone, ruoli e decisioni.
Ogni nodo della struttura può espandersi o contrarsi, a seconda della fase, del rischio o della priorità. La OBS si evolve così in una mappa di governance ibrida, che riflette la capacità di un’impresa di riorientare rapidamente il proprio capitale umano in funzione del valore generato.

È un cambiamento sostanziale: la OBS smette di rappresentare un organigramma per diventare una bussola culturale che misura la maturità organizzativa.
Le aziende che la adottano in questa chiave — come Ericsson, Siemens o Enel — la usano per mappare non solo ruoli, ma anche flussi decisionali, competenze digitali e aree di responsabilità condivise.

L’integrazione digitale della OBS

La trasformazione verso una Digital OBS non è soltanto tecnologica, ma concettuale.
Significa passare da una rappresentazione statica su carta o file, a una struttura data-driven, alimentata da sistemi informativi integrati.

Attraverso piattaforme di Project Portfolio Management (PPM), ERP e strumenti collaborativi, la OBS può oggi essere visualizzata come un organismo dinamico, aggiornato in tempo reale dai flussi di lavoro, dagli avanzamenti delle attività e dalle modifiche di responsabilità.
Ogni variazione di assegnazione, di competenza o di priorità si riflette automaticamente sulla mappa organizzativa, restituendo una fotografia viva della governance.

In questo modo, la OBS non è più solo un artefatto di pianificazione, ma un cruscotto operativo.
Il Project Manager può osservare in tempo reale la distribuzione dei carichi, i punti di sovrapposizione, le dipendenze critiche e i rischi di concentrazione decisionale.
Allo stesso tempo, i leader di funzione e gli stakeholder possono accedere a una visione trasparente e condivisa delle responsabilità, riducendo conflitti e inefficienze.

L’integrazione con sistemi analitici e dashboard digitali consente inoltre di generare mappe relazionali — grafi che mostrano la connettività tra ruoli e flussi decisionali — offrendo insight preziosi per migliorare la resilienza organizzativa.
Le Digital OBS più avanzate non sono semplici schemi, ma ecosistemi intelligenti, capaci di correlare ruoli, dati e performance.

Dalla mappa alla conoscenza

La potenza della Digital OBS non risiede solo nella sua capacità di rappresentare la struttura, ma nella sua funzione di hub informativo.
Attraverso l’analisi dei dati aggregati, è possibile individuare aree di ridondanza, lacune di competenza o eccessiva centralizzazione.
La struttura diventa un mezzo per apprendere, non solo per controllare.

In questo senso, la nuova OBS rappresenta un ponte tra Project Management e Knowledge Management.
Ogni progetto, ogni variazione di ruolo, ogni nodo aggiornato diventa parte di una base di conoscenza aziendale, utile per migliorare i modelli di staffing, la definizione dei ruoli futuri e la capacità di risposta al cambiamento.

In prospettiva, l’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale organizzativa permetterà di anticipare colli di bottiglia, suggerire riassegnazioni di responsabilità e simulare scenari di governance alternativi.
La OBS diventerà allora uno strumento predittivo, non solo descrittivo: un assistente intelligente della leadership.

Verso una nuova consapevolezza organizzativa

L’evoluzione della OBS racconta la storia di un cambio di paradigma più profondo.
In passato, rappresentava l’ordine, oggi rappresenta la connessione.
Era un simbolo di controllo, ora è uno strumento di trasparenza e collaborazione.

Il futuro della governance non risiede nella rigidità delle strutture, ma nella capacità di renderle adattive, misurabili e interconnesse.
La nuova OBS — ibrida, digitale e data-driven — diventa così la sintesi perfetta tra il rigore del Project Management e la flessibilità dell’Agile.

In un mondo dove il cambiamento è l’unica costante, sapere come sono collegate le persone è più importante che sapere semplicemente chi risponde a chi.
E in questo, la OBS del futuro non è più un documento: è una mappa viva della conoscenza organizzativa.

Marco Merlino

Ingegnere con oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’Information Technology, Marco Merlino ha costruito un solido percorso manageriale guidato da una visione strategica dell’innovazione e una profonda competenza nei processi di digital transformation. In qualità di CEO di Neosidea Group, ha coordinato programmi complessi di trasformazione digitale e sviluppo tecnologico, ponendo al centro l’integrazione tra business, tecnologia e persone. Nel suo ruolo di CTO e IT Manager per realtà eterogenee – tra cui Giappichelli Editore, importante casa editrice universitaria, e l’Istituto di Medicina Biologica, attivo nel settore sanitario – ha promosso il cambiamento organizzativo attraverso la digitalizzazione dei processi, l’introduzione di sistemi informativi avanzati e la governance di team cross-funzionali. Tali esperienze lo hanno portato a consolidare un approccio al digital management fondato sulla valorizzazione del capitale umano, la cultura del dato e la costruzione di ecosistemi tecnologici scalabili e resilienti. È riconosciuto come esperto di metodologie Agile e Scrum, ambito in cui svolge dal 2014 un’intensa attività come formatore e consulente per grandi aziende e istituzioni. Il suo contributo si è esteso a settori strategici come l’automotive, l’assicurativo e la consulenza direzionale, con incarichi presso FCA, EY, IMA, Replay, tra gli altri. È certificato Scrum Master e Scrum Developer, con una formazione manageriale completata presso SDA Bocconi (Master in IT Management) e la University of California (Managing as a Coach). La sua leadership si caratterizza per una spiccata capacità di guidare l’innovazione con metodo, orientando le organizzazioni verso una gestione proattiva del cambiamento e un’evoluzione continua dei modelli operativi. Combinando competenze tecniche, organizzative e relazionali, Marco Merlino è un punto di riferimento per le aziende che intendono affrontare la sfida della modernizzazione digitale con un approccio concreto, sostenibile e human-centered.
https://www.linkedin.com/in/neosidea/

Amministratore e fondatore del gruppo neosidea
Fondatore e membro del comitato scientifico dell'AIFAG (Ass. Italiana Firma Avanzata a mezzo grafometria e biometria)
Certificazioni: ISIPM, PSM (Professional Scrum Master), PSD, PSPO, CSM, OCA
Formazione specialistica post-laurea: Design Thinking @Università della California, IT Management @SDA Bocconi,

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