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Stakeholder Matrix
Posizionare gli interlocutori su una stakeholder matix
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La Stakeholder Matrix: Uno Strumento Chiave per una comunicazione efficace nella gestione progettuale

L’importanza della comunicazione nel project management

Nel mondo del project management, una comunicazione chiara ed efficace rappresenta uno degli elementi fondamentali per il successo di qualsiasi iniziativa. La capacità di coinvolgere in modo adeguato tutte le parti interessate richiede strumenti specifici. Tra questi la stakeholder matrix si distingue come uno dei più efficaci. Questa metodologia consente di identificare, analizzare e gestire strategicamente tutti gli interlocutori e i beneficiari del progetto, favorendo un’interazione consapevole e mirata. Un’efficace comunicazione non solo evita fraintendimenti e conflitti, ma contribuisce anche a mantenere allineate le aspettative delle parti coinvolte. L’obiettivo è creare un ambiente collaborativo in cui ogni stakeholder si sente ascoltato e valorizzato.

Cos’è una stakeholder matrix e a cosa serve

La stakeholder matrix può essere definita come una rappresentazione grafica chiara e strutturata di tutte le parti coinvolte in un progetto. Questa mappatura serve a classificare i diversi stakeholder in base al loro livello di influenza e al grado di interesse nei confronti del progetto stesso. La visualizzazione consente di comprendere rapidamente chi sono i soggetti chiave, quale ruolo ricoprono e quale impatto possono avere sulle decisioni e sull’implementazione del progetto. Tra gli stakeholder più comuni troviamo il cliente finale, i finanziatori, il team di progetto, i fornitori, le istituzioni pubbliche e la comunità locale. Ognuno di questi soggetti porta con sé aspettative, esigenze e livelli di coinvolgimento differenti, rendendo cruciale una loro gestione attenta e personalizzata. Una stakeholder matrix ben costruita permette di stabilire priorità e di adottare strategie di comunicazione differenziate. Migliora l’efficienza della gestione progettuale e minimizza i rischi legati a malintesi o mancati allineamenti.

Le fasi di costruzione di una stakeholder matrix

Per costruire una stakeholder matrix efficace è necessario procedere con un’accurata identificazione di tutte le persone, i gruppi o le organizzazioni che potrebbero avere un interesse diretto o indiretto rispetto agli esiti del progetto. Questa fase di identificazione richiede una ricerca approfondita, interviste e analisi documentale per non trascurare alcun interlocutore potenzialmente influente. Successivamente, occorre analizzare ciascun stakeholder, valutando sia il loro potere decisionale che il grado di coinvolgimento nelle attività progettuali. È fondamentale raccogliere informazioni sulla loro posizione, aspettative, potenziali preoccupazioni e canali di comunicazione preferiti. Questa analisi permette di distinguere tra: stakeholder chiave, che esercitano una forte influenza e mostrano un alto livello di interesse. Soggetti secondari, il cui impatto risulta più limitato. Una volta completata questa fase, si passa alla classificazione degli stakeholder, tenendo conto di questi parametri di influenza e interesse. Infine, si può procedere alla creazione di una rappresentazione visiva chiara e intuitiva. La matrice di potere e interesse, ne è un esempio, che aiuta a mantenere una visione d’insieme chiara e sempre accessibile.

L’applicazione della stakeholder matrix per un piano di comunicazione efficace

L’uso della stakeholder matrix si rivela particolarmente prezioso nella definizione di un piano di comunicazione efficace. Grazie a questa mappatura, è possibile personalizzare i messaggi, scegliere i canali più adatti e stabilire la frequenza delle interazioni in base alle esigenze di ciascun gruppo di stakeholder. Consideriamo, ad esempio, un progetto volto allo sviluppo di un nuovo software gestionale. In questo contesto, il top management, essendo un interlocutore di alta influenza e alto interesse, richiederà aggiornamenti dettagliati attraverso report periodici e incontri strategici per monitorare i progressi e prendere decisioni informate. I finanziatori, che esercitano un’alta influenza ma mostrano un interesse più moderato, potrebbero preferire comunicazioni sintetiche focalizzate sui principali risultati raggiunti e sulle milestone completate, evitando dettagli operativi troppo tecnici. Gli utenti finali del software, sebbene abbiano una bassa influenza, manifestano un notevole interesse nell’evoluzione del progetto e potrebbero beneficiare di workshop informativi, sondaggi di feedback e sessioni di formazione per esprimere le proprie opinioni e prepararsi all’adozione del nuovo sistema. Infine, i fornitori di servizi tecnici, caratterizzati da una bassa influenza e un interesse limitato, potrebbero essere informati solo occasionalmente riguardo alle tempistiche di progetto e alle eventuali modifiche operative, tramite aggiornamenti standardizzati.

I benefici della stakeholder matrix

I vantaggi derivanti dall’adozione di una stakeholder matrix sono numerosi e significativi. Innanzitutto, essa consente una gestione più efficace delle aspettative, permettendo di identificare chiaramente le necessità di ciascun interlocutore e di allineare le azioni progettuali di conseguenza. Inoltre, riduce il rischio di incomprensioni e fraintendimenti, grazie a una comunicazione mirata e calibrata sul livello di coinvolgimento di ogni stakeholder. Questo approccio favorisce anche un’ottimizzazione delle risorse, consentendo al team di progetto di concentrarsi sugli stakeholder più rilevanti senza disperdere energie in interazioni poco produttive. Una stakeholder matrix ben strutturata permette di anticipare e risolvere potenziali conflitti, migliorando il clima organizzativo e favorendo una cultura della collaborazione. Infine, l’utilizzo di una stakeholder matrix incrementa il livello di partecipazione e supporto da parte delle parti interessate, creando un clima di collaborazione e fiducia che si traduce in una maggiore probabilità di successo per il progetto. La trasparenza e la coerenza della comunicazione, supportate dalla stakeholder matrix, favoriscono anche una maggiore motivazione e un senso di appartenenza tra i membri del team e gli stakeholder coinvolti.

Conclusioni

In conclusione, la stakeholder matrix si configura come uno strumento strategico indispensabile per qualsiasi project manager, poiché facilita la costruzione di relazioni solide e la realizzazione di obiettivi condivisi. Attraverso un’analisi accurata e una comunicazione mirata, questa metodologia permette di coinvolgere tutti gli stakeholder in modo consapevole ed efficace, garantendo una gestione progettuale più fluida e produttiva. L’investimento di tempo nella creazione e aggiornamento della stakeholder matrix si traduce in una maggiore efficienza operativa e in un ambiente di lavoro più coeso, dove ogni interlocutore si sente valorizzato e parte integrante del successo progettuale.

Marco Merlino

Ingegnere con oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’Information Technology, Marco Merlino ha costruito un solido percorso manageriale guidato da una visione strategica dell’innovazione e una profonda competenza nei processi di digital transformation. In qualità di CEO di Neosidea Group, ha coordinato programmi complessi di trasformazione digitale e sviluppo tecnologico, ponendo al centro l’integrazione tra business, tecnologia e persone. Nel suo ruolo di CTO e IT Manager per realtà eterogenee – tra cui Giappichelli Editore, importante casa editrice universitaria, e l’Istituto di Medicina Biologica, attivo nel settore sanitario – ha promosso il cambiamento organizzativo attraverso la digitalizzazione dei processi, l’introduzione di sistemi informativi avanzati e la governance di team cross-funzionali. Tali esperienze lo hanno portato a consolidare un approccio al digital management fondato sulla valorizzazione del capitale umano, la cultura del dato e la costruzione di ecosistemi tecnologici scalabili e resilienti. È riconosciuto come esperto di metodologie Agile e Scrum, ambito in cui svolge dal 2014 un’intensa attività come formatore e consulente per grandi aziende e istituzioni. Il suo contributo si è esteso a settori strategici come l’automotive, l’assicurativo e la consulenza direzionale, con incarichi presso FCA, EY, IMA, Replay, tra gli altri. È certificato Scrum Master e Scrum Developer, con una formazione manageriale completata presso SDA Bocconi (Master in IT Management) e la University of California (Managing as a Coach). La sua leadership si caratterizza per una spiccata capacità di guidare l’innovazione con metodo, orientando le organizzazioni verso una gestione proattiva del cambiamento e un’evoluzione continua dei modelli operativi. Combinando competenze tecniche, organizzative e relazionali, Marco Merlino è un punto di riferimento per le aziende che intendono affrontare la sfida della modernizzazione digitale con un approccio concreto, sostenibile e human-centered.
https://www.linkedin.com/in/neosidea/

Amministratore e fondatore del gruppo neosidea
Fondatore e membro del comitato scientifico dell'AIFAG (Ass. Italiana Firma Avanzata a mezzo grafometria e biometria)
Certificazioni: ISIPM, PSM (Professional Scrum Master), PSD, PSPO, CSM, OCA
Formazione specialistica post-laurea: Design Thinking @Università della California, IT Management @SDA Bocconi,

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