Management Expert
Scopri la metodologia TRIZ ed innovazione, un approccio scientifico per trasformare la risoluzione dei problemi in un processo strutturato.
Scopri la metodologia TRIZ ed innovazione, un approccio scientifico per trasformare la risoluzione dei problemi in un processo strutturato.
Home » Change management » TRIZ: la scienza dell’innovazione sistematica

TRIZ: la scienza dell’innovazione sistematica

La metodologia TRIZ è una delle più affascinanti e meno conosciute nel panorama dell’innovazione sistematica. Nata nell’Unione Sovietica grazie a Genrich Altshuller, rappresenta un approccio scientifico alla creatività applicata, capace di trasformare la risoluzione dei problemi in un processo strutturato. Lungi dall’essere un metodo per pochi tecnici, TRIZ si rivela oggi uno strumento strategico per manager e imprese che vogliono innovare con metodo, integrando la sperimentazione tipica dell’Agile con la disciplina del pensiero sistemico. Attraverso principi ricorrenti e modelli di evoluzione, TRIZ insegna come superare le contraddizioni, generare soluzioni originali e costruire una cultura aziendale dell’innovazione consapevole.

Dall’intuizione all’ingegneria della creatività

Quando si parla di innovazione, il pensiero corre spesso all’ispirazione, al lampo di genio, alla creatività individuale. Tuttavia, nella storia dell’ingegneria e del management esiste un approccio che ha ribaltato questa visione, trasformando l’innovazione da arte a disciplina: TRIZ, acronimo russo di Teorija Rezhenija Izobretatel’skich Zadach, ovvero “Teoria per la Soluzione Inventiva dei Problemi”.

Nata in Unione Sovietica negli anni Quaranta, la metodologia TRIZ è il frutto del lavoro straordinario di Genrich Altshuller, un ingegnere navale e inventore che, analizzando oltre 200.000 brevetti, cercò di rispondere a una domanda fondamentale: esistono leggi ricorrenti che governano l’innovazione?

La risposta fu affermativa. Altshuller dimostrò che le invenzioni più significative non erano frutto del caso, ma seguivano principi comuni di risoluzione dei problemi, schemi logici e modelli ripetibili. Nacque così un framework che, ancora oggi, rappresenta una delle metodologie più potenti per stimolare la creatività strutturata e generare soluzioni realmente innovative.

Dalla genialità al metodo: il cuore della teoria TRIZ

Alla base di TRIZ c’è un’idea semplice e rivoluzionaria: ogni problema tecnico, organizzativo o gestionale può essere descritto come un conflitto tra due elementi incompatibili. Innovare, quindi, significa risolvere la contraddizione senza compromessi, creando una soluzione che migliori entrambi gli aspetti.

Altshuller osservò che i migliori inventori non eliminavano i problemi, ma trasformavano i vincoli in opportunità. Da questa intuizione nacque la struttura fondante della metodologia, che si articola in un processo sistematico di analisi, astrazione e applicazione.

Nel metodo TRIZ, il percorso parte dall’identificazione del problema specifico e dalla sua traduzione in una contraddizione tecnica o fisica. Successivamente, si utilizza un archivio di principi inventivi (originariamente 40) e di modelli di evoluzione dei sistemi tecnici per individuare soluzioni analoghe già adottate in contesti diversi.

Il processo porta a una fase di reinterpretazione: l’idea innovativa non nasce dal vuoto, ma dalla capacità di astrarre un principio e riapplicarlo in modo creativo. È un’innovazione “trasferita”, che unisce logica e immaginazione, esperienza e metodo.

TRIZ nel management contemporaneo: dall’ingegneria al business

Con il passare degli anni, TRIZ è uscito dai laboratori di ingegneria per approdare nel mondo del management dell’innovazione, dove oggi trova applicazione in campi molto diversi: dallo sviluppo prodotto alla strategia, dalla qualità al design organizzativo.

La sua forza risiede nella capacità di fornire una struttura alla creatività, superando il paradosso che da sempre divide i team di innovazione: come stimolare idee nuove senza perdersi nel caos?
TRIZ risponde a questa domanda con un approccio sistemico, che può essere perfettamente integrato con metodologie Agile e Lean, due mondi di cui su mgmt.expert si è spesso discusso.

Se l’Agile incoraggia la sperimentazione e il miglioramento continuo, TRIZ fornisce il linguaggio analitico per comprendere dove e come evolvere un sistema, riducendo i tempi di esplorazione e aumentando la qualità delle soluzioni. In altre parole, Agile dice “prova e impara”, TRIZ aggiunge “pensa e struttura”.

Nel contesto della digital transformation, questa complementarità diventa cruciale. Le aziende che innovano continuamente devono evitare di ripetere gli stessi errori o di affrontare ogni problema come se fosse nuovo. TRIZ offre un metodo per capitalizzare la conoscenza dell’organizzazione, trasformando l’esperienza passata in leva per l’innovazione futura.

Scopri di più sul libro Triz. Tecnologia per innovare di Sandra Candido (Autore)Dmitri Wolfson (Autore).

Esempi concreti di applicazione

Un caso emblematico di applicazione di TRIZ proviene dal settore automobilistico. Negli anni Duemila, un importante costruttore europeo si trovò di fronte al problema di ridurre il rumore generato dalle portiere senza aumentarne il peso. Le soluzioni tradizionali prevedevano pannelli più spessi o materiali fonoassorbenti costosi. Applicando TRIZ, gli ingegneri individuarono la contraddizione: maggiore isolamento acustico contro leggerezza strutturale.

Attraverso i principi inventivi, scoprirono un concetto già utilizzato in campo aeronautico: la struttura a nido d’ape. L’adozione di questo principio, reinterpretato per l’industria automobilistica, portò a una soluzione innovativa che ridusse rumore e peso contemporaneamente.

Ma TRIZ non è confinato all’ingegneria. Un’importante società di consulenza ne ha fatto uso per ripensare i propri processi interni di knowledge management. Il problema era la difficoltà di condividere conoscenze tra uffici di diversi Paesi senza creare ridondanze o conflitti operativi. Identificata la contraddizione tra standardizzazione e flessibilità, il team ha applicato i principi TRIZ per sviluppare una piattaforma digitale che consentisse personalizzazione locale senza compromettere la coerenza globale.

In entrambi i casi, l’approccio non ha generato soluzioni “creative” in senso astratto, ma innovazioni sistemiche, basate su logiche trasferibili e scalabili.

TRIZ e il pensiero sistemico

Uno dei motivi per cui TRIZ sta tornando al centro dell’interesse manageriale è la sua affinità con il pensiero sistemico.
In un mondo interconnesso, i problemi raramente hanno una causa unica: sono il risultato di interazioni complesse tra variabili tecniche, economiche e umane.
TRIZ insegna a leggere queste interazioni, a mappare le contraddizioni e a spostare il focus dalle soluzioni immediate alla comprensione dei meccanismi che generano i problemi.

In questo senso, è molto più di un insieme di strumenti: è una metodologia cognitiva, un modo di pensare il cambiamento.
Molte aziende innovative stanno utilizzando TRIZ insieme a framework di Design Thinking per passare dall’empatia alla risoluzione strutturata, collegando il “sentire” al “costruire”.

Il valore culturale di TRIZ: la creatività che si impara

Nell’era della AI e della knowledge economy, parlare di innovazione sistematica può sembrare un ossimoro. Eppure, TRIZ dimostra che la creatività non è in opposizione al metodo, ma può esserne il risultato più alto.
Le aziende che hanno adottato TRIZ come parte del loro linguaggio organizzativo raccontano di un cambiamento culturale profondo: le persone iniziano a percepire i problemi non come ostacoli, ma come occasioni strutturate di apprendimento.

Questo ribaltamento di prospettiva è, in fondo, ciò che accomuna TRIZ e Agile: entrambi promuovono la maturità dell’errore e la responsabilità dell’innovazione.
In TRIZ, sbagliare non è fallire, ma una fase del processo di esplorazione; la differenza è che ogni errore viene analizzato, classificato, e diventa parte della conoscenza collettiva.

Una disciplina per il futuro dell’innovazione

TRIZ non è una metodologia del passato. È, anzi, una lente estremamente contemporanea per leggere il futuro dell’innovazione.
In un’epoca in cui la velocità del cambiamento rischia di sacrificare la riflessione, TRIZ invita a ritrovare profondità, a comprendere i principi prima di agire, a progettare soluzioni che durano nel tempo perché costruite su leggi universali di evoluzione dei sistemi.

Per le imprese che desiderano integrare creatività, metodo e strategia, TRIZ rappresenta oggi una risorsa preziosa: un ponte tra il pensiero tecnico e quello manageriale, tra la scienza e l’immaginazione.
Non è un processo da applicare meccanicamente, ma un atteggiamento mentale da coltivare — la capacità di guardare un problema non per quello che è, ma per ciò che può diventare.

E forse, in un mondo dove l’innovazione è spesso confusa con la velocità, TRIZ ci ricorda che innovare davvero significa pensare con metodo per creare con coraggio.

Marco Merlino

Ingegnere con oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’Information Technology, Marco Merlino ha costruito un solido percorso manageriale guidato da una visione strategica dell’innovazione e una profonda competenza nei processi di digital transformation. In qualità di CEO di Neosidea Group, ha coordinato programmi complessi di trasformazione digitale e sviluppo tecnologico, ponendo al centro l’integrazione tra business, tecnologia e persone. Nel suo ruolo di CTO e IT Manager per realtà eterogenee – tra cui Giappichelli Editore, importante casa editrice universitaria, e l’Istituto di Medicina Biologica, attivo nel settore sanitario – ha promosso il cambiamento organizzativo attraverso la digitalizzazione dei processi, l’introduzione di sistemi informativi avanzati e la governance di team cross-funzionali. Tali esperienze lo hanno portato a consolidare un approccio al digital management fondato sulla valorizzazione del capitale umano, la cultura del dato e la costruzione di ecosistemi tecnologici scalabili e resilienti. È riconosciuto come esperto di metodologie Agile e Scrum, ambito in cui svolge dal 2014 un’intensa attività come formatore e consulente per grandi aziende e istituzioni. Il suo contributo si è esteso a settori strategici come l’automotive, l’assicurativo e la consulenza direzionale, con incarichi presso FCA, EY, IMA, Replay, tra gli altri. È certificato Scrum Master e Scrum Developer, con una formazione manageriale completata presso SDA Bocconi (Master in IT Management) e la University of California (Managing as a Coach). La sua leadership si caratterizza per una spiccata capacità di guidare l’innovazione con metodo, orientando le organizzazioni verso una gestione proattiva del cambiamento e un’evoluzione continua dei modelli operativi. Combinando competenze tecniche, organizzative e relazionali, Marco Merlino è un punto di riferimento per le aziende che intendono affrontare la sfida della modernizzazione digitale con un approccio concreto, sostenibile e human-centered.
https://www.linkedin.com/in/neosidea/

Amministratore e fondatore del gruppo neosidea
Fondatore e membro del comitato scientifico dell'AIFAG (Ass. Italiana Firma Avanzata a mezzo grafometria e biometria)
Certificazioni: ISIPM, PSM (Professional Scrum Master), PSD, PSPO, CSM, OCA
Formazione specialistica post-laurea: Design Thinking @Università della California, IT Management @SDA Bocconi,

Categorie